Questa è la storia di un uomo e il suo mare e dell’impegno che li ha uniti. Quando a sette anni Mario si è trasferito a Sant’Antioco dalla Barbagia, Cala Sapone era per lui un parco giochi. Una volta adulto l’ha serbata a lungo in silenzio dentro di sé, covando un progetto, un desiderio ingenuo, da bambino. Appena si è lanciato nell’impresa di acquisire un terreno e assemblare il proprio locale a mani nude, lasciandosi alle spalle un’attività avviata, gli avranno detto che era matto. E forse un po’ matto lo è, ma oggi dal suo bancone rimira il parco giochi d’un tempo, mentre bagnanti in costume consumano le ghiottonerie approntate da Pinella.Moglie di Mario e secondo personaggio della favola, da una griglia e una buona marinatura sa originare momenti di libidine. Non esiste pesce, pecora, porceddu che non riesca, con fiamma viva, a domare. Piatti e bicchieri di plastica, biliardino e Springsteen a tutto volume non ingannano palati sensibili alla qualità. Per iniziare ordiniamo la burrida, ossia gattucci di mare in salsa di noci. I bocconcini teneri, preventivamente marinati al limone, si stemperano con grazia inattesa nell’intingolo oleoso. Non resisto a provare il polpo alla diavola, il quale, servito nella propria acqua bruna arricchita di prezzemolo e peperoncino, dimostra di conservare anche post mortem doti da nuotatore. Sono impaziente di vedere la brace in azione ed eccomi servita: gamberoni, spada, orata intera e calamaro -il kraken, a giudicare dalla mole- giungono in trionfo, ben striati dalla cottura e insaporiti dal guazzetto di pomodori freschi, prezzemolo e una punta di aglio. Sazi, appagati, a stento teniamo dietro a Mario che balza da una roccia all’altra per mostrarci i tavoli speciali da lui costruiti e battezzati con vari nomi.
Orgoglioso spiega e contempla il suo capolavoro di assi e sudore, che smonta e rimonta due volte l’anno, oscillando tra realtà e sogno. Un magnifico sogno.
Finalmente qualcuno che elogi questo posto spartano ma splendido. Sono vent’anni che lo frequento e ne rimango ogni volta soddisfatta. I piatti ed i bicchieri saranno anche di plastica ma quello che c’è dentro è pura goduria. In tanti anni questo posto non è cambiato così anche il menù ma è proprio come lo voglio e allo stesso modo anche molti altri amici! Grazie per questo bell’articolo se lo merita e ancora di più Pinella che cucina instancabilmente dalla mattina fino a notte. Quello che ho letto rispecchia perfettamente la realtà, per noi è come essere a casa.