Stasera scelgo di proseguire la ricerca dei veri bistrot in quel di Pavia. Bisogna imboccare una traversa di Strada Nuova per scovare Cumino. All’apparenza sembra votato più a pranzi veloci e aperitivi che a cene coi fiocchi. Sbagliato. Se a mezzogiorno si possono leggere sulla vetrina sfiziose proposte, alla sera si segue un copione diverso dettato dal menù alla carta. Chi ama i cocktail non rimarrà deluso dalla varietà che è pensata come abbinamento ardito alle portate. Tra gli antipasti opto per una battuta di Scottona. La carne è intrisa della frescura pungente dello zenzero e dei ramoscelli di timo, mentre la crema di topinambur e le castagne sbriciolate ammantano l’insieme con delicata dolcezza.
Il timo mi accompagna anche nel piatto successivo dove punteggia la fonduta di Castelmagno, dalla quale è un piacere attingere gnocchi di zucca che si sciolgono in bocca. Per dovere di cronaca, rubo a Edo un raviolo fatto in casa. La sfoglia, sottile e intatta, è imbevuta dell’intingolo del brasato di cui è composto il ripieno, che definirei sontuoso. Ancora una volta i bistrot ci regalano golose soddisfazioni e stimolano la nostra curiosità.