È una sera vicino a Natale e, mentre guido tra le strade semibuie dell’alta Brianza, ai primi fiocchi di neve, penso che sarebbe stato più saggio rintanarsi nel tepore domestico. Il navigatore mi conduce a un accesso privato che si perde nell’oscurità circondato dalla foresta. Il GPS presto mi abbandona, tuttavia, con fiducia inspiegabile proseguo finché non scorgo salvezza all’orizzonte: “Ristorante Le Querce”, recita un cartello. Tecla già attende all’ingresso, dove riponiamo i cappotti nel guardaroba. Colori tenui, camino e luci soffuse rendono il gelo esterno un ricordo sbiadito, intanto che grissini -dorati e fragranti- e bocconcini casalinghi-soffici, assortiti al parmigiano, olive e noci- addobbano la tavola. Ancora una volta lascio che sia la curiosità a dettarmi la scelta tra le proposte invitanti quanto variegate del menù.
Quasi come un premio, ci accoglie il benvenuto della cucina. Lamelle di pesce spada affumicato in loco sono rinfrescate da uova di lompo e misticanza, incipit congeniale all’antipasto che seguirà.
Il trittico del Lario ha l’aspetto di una tavolozza. La terrina di pigo, carote e zucchine equilibra il gusto deciso, eppure leggero, dei mondeghili, mentre l’assaggio finale di persico in carpione con arancia e cipolla sbollentata a puntino disseta il palato.
Un secondo giro di prodotti da forno ristabilisce la neutralità necessaria per apprezzare una pietanza molto diversa, benché ugualmente tradizionale. Se è fondamentale quanto si crede, sono felice che sia stato questo il mio primo incontro con la lingua bovina. Ammetto che la frase suoni piuttosto sinistra, ma mi riferisco a un equilibrio delizioso fra straccetti di carne tenerissima, appena tiepida, il cui gusto rotondo trova un contrappunto pungente, nella julienne di carciofi, sapido -e al contempo dolce-, nelle scaglie di Grana Padano. Indispensabile, infine, appare la nota aromatica di un olio extravergine superbo.
Rivolgo complimenti sinceri a Catia che, insieme al marito nonché chef Maurizio, perpetra l’attività dei suoceri Carla e Riccardo Luraschi, interpretando appieno il concetto di Ristorante del Buon Ricordo.
http://m.ristorantelequerce.com/1/home_386484.html