Si sa: quando il meteo minaccia temporali e il cielo esibisce tinte da apocalisse, uno che cosa pianifica? Logicamente un fine settimana al lago. È sotto una pioggia battente che abbiamo inforcato i viottoli interni di Vertemate per raggiungere “Il Gallo Nero”. Il parcheggio privato e l’edificio indipendente immerso nel verde offrono un sentore elegante di placida oasi.
All’ingresso accolgono due teche fornite di ottime etichette, oltre alla titolare Serena, la quale ci guida nella sala. Pochi coperti, raccolta, con grandi porte a vetri che danno sul patio, presenta un arredo venato di retrò, di antico perfino, a giudicare dalle credenze e dal banco centrale dove sono esposti i liquori.
Lo spessore delle carte è quello ideale, ossia un menù vario ma circoscritto, accanto a una lista dei vini ponderosa.
L’attesa dei piatti diviene un piacere non appena sulla tavola planano i prodotti da forno della cucina: grissini tirati a mano, panfocaccia al sale di Cervia e rosmarino, bocconcini in tre fogge (pizza, acciuga e würstel misto pollo e suono di origine artigianale). Serena ci propone -e noi dopo l’assaggio accettiamo volentieri- un calice di Piedirosso del Sannio e uno di Vermentino di Gallura “Mura” 2017, in base alle rispettive scelte gastronomiche.
Giungono le portate principali, tuttavia prima di concentrarmi sulla mia, rubo a Edo uno gnocchetto di patate casereccio intinto in ragù di chianina e porcini freschi accompagnato da un sorso di rosso. Carne e acidulo del Piedirosso si sposano immediatamente, mentre spicca l’aroma silvestre del fungo sopra la delicatezza delle patate. Invidiabile, a meno che, come me, davanti a voi due ali di pane carasau non incornicino una zuppetta dove totani, seppie, moscardini e capesante appena scottate, dolcissime, si arrendono ai denti con la tenerezza propria dei molluschi freschi. Olio sopraffino lega la gamma di sapori e si riconosce uno spruzzo di origano che apporta una nota pungente, assai originale.
Stasera doveva avermi colpito una “zuppomania”, tanto che per dolce induco Edo a condividere una zuppetta di ciliege calda sormontata da gelato alla vaniglia fatto in casa e crumble biscottato, in cui il contrasto fra temperature ragala una sensazione spettacolare.
A sorpresa con il caffè arrivano meringhe e frolle alla marmellata rigorosamente autoprodotte.
Sbaglierei se non dedicassi due parole alle ceramiche decorate impiegate nel servizio, poiché alte materie prime e sapiente manifattura traggono da questo incontro reciproca esaltazione.
Sembra quasi che fuori, adesso, piova un po’ meno….
