Sono le nove passate e con ancora addosso il sole e il mare, attraversiamo il ponte verso el barrio Triana. Siviglia si riflette rosata nel Guadalquivir. Il quartiere pullula di vita e Tipico ci aspetta all’angolo. Aspettiamo una buona mezz’ora per poterci sedere e gustare la cena comodamente. Lo speriamo, ma non sappiamo ancora che ci attende una galleria di bontà. Si ordina e si ritira “a la barra” secondo la formula dell’autoservizio. La tapa di apertura è eccezionale. Questo pulpo a la gallega è una fila di bocconcini tenerissimi su rondelle di patate alla paprika. A distinguersi sono le perle di salsa Parmentier, spumosa e intensa.
Contemporaneamente assaggiamo un’insalata fredda di pollo e patate, cremosa e ravvivata da una riduzione al curry e mango.
Di seguito proviamo uno stufato di iberico con patate, degno dei migliori spezzatini fiamminghi tanto per consistenza -si scioglie in bocca- quanto per sapidità- l’equilibrio tra spezie è sublime.
Anche il bacalao spadellato è particolarmente morbido e si sposa a meraviglia con l’acido dei peperoni in falde.
La vera prova del fuoco arriva proprio alla fine, con le papas bravas. Le patate sono tagliate da fresco, fritte nel modo più lieve, la salsa brava è semplicemente perfetta, così come il ciuffo di ajoli che la sormonta.
Lascio il locale convinta di non aver mai provato tapas migliori in tutta la Spagna. L’atmosfera sospesa della notte andalusa suggella questa come una serata indimenticabile.
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