Corsica, Albertacce. Ieri sera siamo stati bene da Jojo, ma la curiosità ci induce a cambiare. Per farlo non occorre spostarsi molto dall’hotel, appena cinque minuti a piedi in discesa, durante i quali lo sguardo rosso di una mucca ci scrutta nel buio in modo terrificante. Quasi corriamo all’ingresso del ristorante, il quale si affaccia magnificamente sulla valle. La figlia dei proprietari è una ragazza timida, eppure molto ospitale. Nella sala accanto nonne e zie raccontano storie indecifrabili in mezzo alla memorabilia incombente dalle pareti. In cucina madre e sorella si affannano a spadellare per noi e per alcuni poliziotti di zona, clienti abituali. Il padre, appena scopre che siamo italiani, approfitta per praticare quella lingua imparata tanti anni addietro e quasi dimenticata.


E’ lui che reca le casse di verdura dall’orto e la carne, l’azienda agricola, gli alberi da frutto sono suoi: ci fa un elenco. L’arrivo delle portate lo allontana momentaneamente, tuttavia non resiste alla tentazione di chiedere se abbiamo gradito, dopo ogni boccone. In effetti, sì, abbiamo gradito e molto, tanto da ritornare anche la sera seguente.