Credevamo di aver imboccato una via obbligata e poco furba. Infatti è domenica sera, picco di serrata selvaggia, e il Restaurant du Port, dal nome alquanto trito, pare l’unica alternativa. Temiamo di cadere nella classica tagliola per turisti, ma veniamo smentiti dai fatti. Vista mare sì, che ruba gli occhi, e imbarcazioni variopinte a riposo nella baia, tuttavia nulla qui viene strumentalizzato per abbindolare i visitatori. Nelle sale interne regna la semplicità elegante del legno bianco, in cui si muovono giovani camerieri dai modi pronti e gentili.
La zuppa di pesci e crostacei è un concentrato di sapore. Servita in forma di densa bisque, bollente, raccolta entro una scodella di ceramica, ha un corredo di pane a fette e una maionese artigianale speziata con curcuma, paprika, limone, aglio. Spalmare di crema un crostino e intingerlo nella ciotola significa godere l’insieme al massimo.
Corroborata, mi preparo a gustare una ricetta tipica della zona, ossia il trancio di merluzzo (cabillaud) al burro. Per quanto insolito suoni a noi il connubio, bisogna considerare le abitudini locali che hanno scarsa confidenza con l’olio d’oliva, reputandolo ingrediente lussuoso. Il pesce quasi si strugge nel condimento chiaro, mentre le note più cariche risiedono nei contorni, una millefoglie di patate al timo e crauti misti del territorio. Solitaria e cotta a puntino, una capasanta sprigiona tenera dolcezza, cui un pomodorino costituisce efficace contraltare cromatico.
Al ritorno un tramonto mozzafiato sull’oceano trasforma l’ottima cena in un evento indimenticabile.
https://www.restaurantduport-omonvillelarogue.fr