I nostri piani sono appena stati infranti da una serranda chiusa, quando a colpo d’occhio leggiamo l’annuncio “nouvelle carte” sotto il logo di una casupola verde. Invertiamo la marcia e parcheggiamo davanti all’albergo “Campanile” pressoché invisibile incassato rispetto al livello della strada. Preferiamo evitare l’aria frizzante che spira in veranda a vantaggio di un tavolino appartato all’interno. La relativa vicinanza rispetto alla base ci permette di alzare un po’ il gomito, così ordiniamo una mezza bottiglia di Côtes-du-Rhône “Les Essaims” Maison Guyot 2016 in previsione di sapori sostanziosi. Sentori aciduli di frutti e fiori lo rendono infatti rinfrescante anche a temperatura ambiente.
L’attesa moderata garantisce che il controfiletto di Edo sia grigliato al momento a un delizioso punto di rosa. Dal canto mio, proseguo l’excursus tra ricette tradizionali, quasi desuete. Non so con esattezza che cosa attendermi da quanto ho richiesto. Il cuore di coscia d’agnello mi viene servito ben cotto nel suo stesso brodo, arricchito di erbe, punte di cavolfiore, piselli freschi in baccello e fagiolini. Il gusto d’altri tempi mi fa sentire nella cucina di un’anziana provenzale depositaria di saperi ancestrali e lingue perdute. Beviamo l’ultimo bicchiere prima di ripartire placidamente verso un meritato riposo.
https://m.campanile.com/fr/hotels/campanile-bethune-fouquieres-les-bethune